Questo processo mira a innescare, a partire dalla Città Vecchia, un processo di rigenerazione urbana e rivitalizzazione che coinvolga l’intera città: “Il riscatto di Taranto e della la sua Città Vecchia non è un’opera di benevolenza, di carità politica, di assistenza sociale, di archeologia culturale. È il riscatto di un intero mondo di scambi, relazioni, utopie che percorre un intero bacino della geopolitica”.
“Taranto Calling mette la Città Vecchia al centro della politica e della cultura italiana, mediterranea ed europea, come paradigma di una rigenerazione possibile.
Taranto Calling ripensa le Mura sul Mar Grande che diventano una passeggiata panoramica accompagnata da spazi per la cultura, la sosta e rapidi incursioni verticali verso le piattaforme galleggianti sul mare.
Taranto Calling trasforma le banchine sul Mare Piccolo in un sistema di approdo per popolazioni diverse: dai pescatori del nuovo Mercato del Pesce, agli studenti delle Università; dagli abitanti del rinnovato quartiere di Arca Ionica, collegato con passerelle volanti a via Di Mezzo, ai turisti e ai visitatori che sosteranno sulla nuova piazza di fronte alla chiesa di San Giuseppe.
Taranto Calling rigenera la percorrenza trasversale dell’Isola, da un mare verso l’altro, innescando servizi e poli attrattivi lungo gli assi di attraversamento che collegano via Duomo ai due waterfront.
Taranto Calling apre un nuovo tipo di percorrenza, in verticale, che permette di scoprire la Città Vecchia in tutta la sua complessità, dagli ipogei ai tetti-terrazze. E apre nuovi spazi pubblici nei palazzi nobiliari, nelle loro corti, nei vicoli oggi ostruiti, nei passaggi chiusi, nascosti ed inaspettati, che vengono ridati alla città per tornare ad essere teatri della vitalità urbana.
Taranto Calling crea un nuovo modello di accessibilità, che annulla il traffico su gomma di attraversamento a favore della mobilità pedonale e ciclabile e rende la città accessibile a tutti.
Taranto Calling promuove un sistema di isole galleggianti che depurano le acque e rappresentano una nuova superficie verde nel cuore del Mare Piccolo.”
Project leader: Hana Narvaez, Design team: Matheus Cartocci, Francesca Da Pozzo, Lucrezia De Marco
Partners: SMALL Soft Metropolitan Architecture & Landscape Lab / Antonella Berardi, architetto/ Giuseppe Armando Gagliardi, architetto / Raffaella Nanetti, Sociologa / Davide Bazzini, Sociologo
Consulenti: Luca Molinari, Storico dell’architettura / Maria Teresa Giannotta, Archeologa / Luca Cianfriglia, Marketing e Smart Planning / Roberto Mezzalama, Ecologia e Tutela Ambientale / Antonella Bottalico, Esperta in ecologia e tutela ambientale / Giulio Farella, Ecologia e Tutela Ambientale / Angel Ibeas Portilla, Esperto in mobilità / Nicola Berloco, Esperto in mobilità / Ilda Curti, Esperta in partecipazione e comunicazione.
Il progetto si è classificato al 2° posto al Concorso internazionale di idee Open Taranto.